
MARZO – APRILE 2020
Marzo 2020
1-8: In Europa la diffusione del virus viaggia velocemente. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie aumenta il livello di rischio da ‘moderato’ ad ‘alto’ per i cittadini dell’Unione europea. L’Italia compare nelle ‘liste nere’ di tutti gli aeroporti. Il governo dichiara possibile l’istituzione di zone rosse di quarantena. In tutto il mondo è sempre più difficile viaggiare. Qualunque evento, dalle fiere campionarie, ai summit a quelli sportivi, viene cancellato o posposto.
9: COMINCIA IL LOCKDOWN
L’Italia intera è in quarantena. Scuole e uffici pubblici vengono chiusi. Si limitano i viaggi eccetto per motivi di comprovata necessità, lavorativi o di emergenza sanitaria. Si impone agli esercizi pubblici l’orario ridotto: dalle 06:00 alle 18:00, che per altro possono rimanere aperti ma suddivisi in varie fasce orarie.
10-11: In questi giorni di caos e panico, il direttore dell’OMS definisce la situazione ‘pandemica’ pur se continua a non dichiarare ufficialmente che ci si trovi di fronte a una pandemia. Italia sempre più rossa: nonostante la quarantena, il numero dei contagi e dei ricoveri continua a salire. Viene ordinata la chiusura totale dei pochi esercizi pubblici che ancora erano operativi.

12-31: Nelle prime settimane di ‘hard lockdown’, la reazione dei cittadini italiani sembra positiva: si moltiplicano le iniziative di ‘flashmob’ dai balconi, mentre molte organizzazioni di volontariato si mettono in gioco per stare più vicino ai soggetti deboli. Continueranno per tutto il periodo di quarantena. Diversamente dalla tenuta psicologica dei cittadini, che dopo i primi giorni di reazione positiva, comincia a subire la gravità della situazione.
Al 31 marzo, in tutto il mondo si registrano 3 milioni di casi accertati, e quasi 200.000 morti.
Aprile 2020
1: Il Segretario Generale delle Nazioni Unite afferma che la pandemia di Covid-19 è la “peggior crisi” del mondo dopo la Seconda guerra mondiale.
2-4: Mentre nel mondo le attività produttive rallentano o si fermano del tutto, alcuni economisti rilevano che i tassi di disoccupazione potrebbero superare il livello della Grande Depressione degli anni ’30. Ciononostante, le chiusure continuano, anche con le proteste di quella parte del mondo produttivo che vorrebbe non fermare l’economia.
In Italia intanto, per la prima volta da gennaio, diminuisce il numero dei ricoveri in terapia intensiva.
La popolazione si è già abituata a mascherine, guanti e gel.

5-7: Il nuovo epicentro della pandemia va oltreoceano: negli Stati Uniti si segnalano numeri spaventosi di casi e decessi. Nel frattempo, in Europa, dopo quasi un mese di chiusure, si registra un miglioramento della qualità dell’aria. Un effetto collaterale positivo delle chiusure.
9-11: Nell’UE si comincia a parlare di reazione alla crisi economica generata dalla pandemia. L’Eurogruppo si accorda su un piano di risposta per oltre 500 miliardi di euro per aiutare i paesi e i settori più colpiti dalle conseguenze della pandemia. Si cominciano a sviluppare app al fine di tracciare i contatti e poter ipotizzare reti di trasmissione. Nel nostro Paese, l’effetto delle chiusure comincia a riscontrarsi anche sul numero dei decessi, che calano dopo circa 25 giorni di salita ininiterrotta.
12-25: In Europa Occidentale c’è un sensibile miglioramento dei dati relativi a morti e decessi, si comincia a parlare di timide riaperture, il primo paese a farlo è l’Austria. In Italia suscitano reazioni contrastanti le immagini di Papa Francesco che in occasione della Pasqua tiene l’Angelus di fronte a una Piazza San Pietro deserta e quelle del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che celebra il 25 aprile a Piazza Venezia in un’atmosfera surreale.
Nel frattempo i dati migliorano, per la prima volta dall’inizio dell’emergenza si registra un segno meno nel numero degli attualmente positivi. Il dato segue il trend calante di ricoveri e terapie intensive.
26-30: L’allora presidente del consiglio, Giuseppe Conte, avverte che dal 02 maggio l’Italia entrerà nella cosiddetta ‘fase due’: 4 milioni di Italiani torneranno al lavoro, saranno consentite visite a membri della famiglia, purché all’interno della regione.
A Wuhan, intanto, si dichiara una momentanea vittoria contro il virus: tutti i casi COVID-19 sono stati dimessi dagli ospedali.