
Poiché conforme e ausiliario al nostro progetto, e scusandoci in anticipo con gli autori per la sintesi effettuata (in fondo all’articolo lasciamo il link della versione integrale), riportiamo volentieri i risultati di una ricerca svolta dal spsTREND (*), Laboratorio di ricerca sul cambiamento sociale e politico “Hans Schadee”, volta a studiare il “malessere psico-fisiologico durante la pandemia da COVID-19 in Italia”.
Il nostro progetto Pandemitaly pare più o meno aver raccolto la stessa sfida degli autori di questa ricerca, ovvero ravvisare e capire le ripercussioni sociali, economiche, politiche (per quanto ci riguarda anche emozionali) della complicata crisi che travolge il mondo da dicembre 2019.
L’Italia è stato il primo paese europeo a essere colpito dalla pandemia e a ricorrere a severe misure di contenimento, offre perciò un’opportunità preziosa per dare una risposta a quesiti importanti sulle opinioni e i comportamenti delle persone in un periodo di crisi di tale portata.
(*) spsTREND è una risorsa a disposizione del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano dedita alla realizzazione di alcune attività di ricerca previste dal progetto premiale ministeriale 2018-2022 (Dipartimenti di Eccellenza). Il laboratorio ha realizzato il progetto ResPOnsE COVID-19, con l’obiettivo è di sviluppare una infrastruttura di ricerca per la raccolta dati e il monitoraggio quotidiano dell’opinione pubblica durante l’emergenza COVID-19, e con lo scopo di studiare i cambiamenti di comportamento, di opinione e di benessere psico-fisico degli italiani maggiorenni soggetti alle restrizioni imposte dalle politiche locali e nazionali di contenimento del Coronavirus.
In occasione della 74esima conferenza annuale della Wapor (World Association for Public Opinion Research) Francesco Molteni, Simone Sarti e Giulia Dotti Sani, membri del laboratorio spsTREND, hanno presentato questa ricerca dal titolo “Using ResPOnsE COVID-19 data to monitor psycho-physiological distress during the pandemic in Italy”.
Il quadro di riferimento dello studio
Obiettivo principale:
Studiare i livelli e i cambiamenti del disagio psicofisiologico durante la pandemia in Italia, il primo paese europeo ad essere colpito dal COVID-19 nel febbraio 2020.
Verifiche della ricerca:
- livelli generali di malessere
- disagio specifico legato all’esperienza di un evento negativo (definito come avere un membro della famiglia malato di o deceduto per COVID-19)
- se soggetti con caratteristiche socio-economiche diverse abbiano avuto diversi livelli di malessere (in generale e in reazione a un evento negativo in particolare)
- differenze tra persone con caratteristiche socio-economiche differenti in termini di età, genere e occupazione
- modo in cui il malessere è variato nel tempo
Fatti noti prima della pandemia:
- la perdita di una persona cara corrispondeva ad un drammatico calo del benessere, con conseguenze negative e durature in termini di salute mentale e funzionamento sociale.
- alcuni gruppi socio-economici differiscono nella misura in cui manifestano malessere psicofisiologico.
Già noto a priori dallo studio che la perdita di un familiare subita durante la pandemia suscita reazioni di lutto più acute rispetto a prima dell’emergenza sanitaria.
Lo studio cerca di rispondere a quattro domande di ricerca
- Quali gruppi sociali hanno sofferto il maggior malessere psicofisiologico durante la pandemia?
- Quali gruppi hanno sofferto maggior malessere dopo un evento negativo?
- Quali gruppi hanno recuperato maggior benessere nel corso della pandemia?
- Quali gruppi hanno recuperato maggiormente a seguito di un evento negativo?
Per rispondere a queste domande, la ricerca si è basata sui dati del progetto ResPOnsE COVID-19. I dati, ottenuti tramite un panel opt-in e seguendo un disegno rolling cross-section, sono stati raccolti tra aprile e luglio 2020 e marzo e giugno 2021 e comprendono anche una componente panel, ovvero una percentuale di soggetti che è stata intervistata in entrambe le rilevazioni.
La variabile dipendente è il malessere psicofisiologico, misurato come la frequenza con cui i soggetti si sono sentiti nervosi, depressi, soli o hanno sperimentato reazioni fisiche avverse nell’arco della settimana precedente l’intervista. La principale variabile indipendente è aver vissuto un evento negativo correlato al COVID-19, ovvero un membro della famiglia contagiato da COVID-19, ricoverato, o eventualmente deceduto.
Ecco i risultati dello studio in sintesi
I soggetti che hanno vissuto la morte di un parente mostrano livelli più alti di malessere psicofisiologico rispetto a persone che non hanno vissuto alcun evento negativo [fig.1].
Le donne [fig.2] e i giovani [fig.3 e fig.7] hanno maggiori probabilità di mostrare livelli più elevati di malessere rispetto agli uomini e ai soggetti più anziani.



I soggetti che sono disoccupati [fig.4] o che hanno difficoltà a far fronte al reddito [fig.5] hanno livelli di disagio più elevati.


Per il genere [fig.6] e il reddito [fig.5] le differenze di livelli di malessere sono più pronunciate in assenza di un evento negativo (malattia e lutto) e sostanzialmente scompaiono tra coloro che hanno vissuto la morte di un familiare.

I soggetti più anziani sembrano riportare minor malessere rispetto ai più giovani [fig.7]

Quello dei disoccupati è il gruppo che segnala il più alto livello di malessere in assoluto dopo la morte di un parente a causa del COVID-19.

Fonte: https://www.spstrend.it/malessere-psico-fisiologico-durante-la-pandemia-in-italia/