Chi Siamo

Pandemitaly è un progetto di:

MARIO CAMBI
Mario Cambi, regista, sceneggiatore, produttore

Nasce a Roma e vorrebbe fuggire, ma alla fine non ne esce più.

Esce però vivo dagli anni ’80 e dal DAMS, dove si laurea.

Vorrebbe fare il fotografo e lo scrittore da bambino, ma poi casca nel servizio pubblico di Mamma Rai. Qui fa regia e aiuto regia per tanti programmi… ma tanti… all’alba, di mattina, di pomeriggio, di prima e seconda serata, la domenica, i festivi, quando piove e quando tira vento, ma siccome ‘a casa di mamma alla fine ci si annoia’, quando cresce si stacca e lavora molto anche fuori.

Per la RAI e LA7, ha ricoperto vari ruoli, principalmente come autore, regista, programmista regista e aiuto regista, occupandosi di dirette, di registrate, di varietà, di documentari, di reportage, di quiz, di informazione, di cose divertenti e altre meno, di cose meno importanti e di altre invece… vabbé è sempre TV dai! 

Poi quelli seri direbbero che nell’ambito della sua attività ventennale ha costantemente accompagnato il suo percorso di crescita e maturazione professionale, artistica e personale con una pluriennale attività da scrittore, autore, coordinatore e docente presso scuole di specializzazione, accademie e istituti di settore, presidente di giuria, direttore di festival e produttore.

Appena mette la testa a posto fa un cartone animato, essendo regista e sceneggiatore del primo lungometraggio di animazione italiano interamente in 3D “La storia di Leo”, (The Story of Leo), che è risultato vincitore nel 2008 della 38^ edizione del prestigioso Giffoni Film Festival, “Grifone d’oro – Best Film”, nella sezione kidz (6- 9 anni), l’unico lungometraggio italiano premiato nelle quattro sezioni dalla giuria composta da oltre duemila bambini (nella sezione Kidz 340) provenienti da 33 nazioni. 

Nell’ambito di tale progetto si è occupato della gestione di un budget di € 3.512.000 (provenienti da finanziamento pubblico) e uno staff di 35 persone. Il film è stato distribuito in 40 paesi nel mondo. Boom! Però se gli chiedete la sua esperienza professionale migliore vi risponderà la moltitudine di bambini incontrati che cantavano a gran voce le canzoni del suo film e che lo riempivano di domande. 

Poi, appena sarà tornato sulla terra, vi parlerà dei suoi incontri con Michelangelo Antonioni, Mario Monicelli e Leo Benvenuti.  


FULVIO CAPPARELLA
Fulvio Capparella, Business Development Manager e ‘coso’ radiofonico.

Nasce a Roma nella zona cesarini degli anni ’70.

Classe 1979. Xennial (guai a chiamarlo X’er…).

Studia lingue slave, decide che vuole fare il traduttore e comincia pure a farlo. Tutto molto bello, ma nel 2005 rimane incastrato dagli ingranaggi del turismo incoming, di cui rimane ostaggio per 13 anni.

Viene deportato in Siberia come garanzia per gli extra.

Per tutti questi anni, quando non è impegnato a trovare un elicottero per le 7 di mattina per l’oligarca di turno, studia piani di evasione a base di progetti di intervento, piani di sviluppo e business plan.

Mentre era nel gulag, trova una cura lenitiva alla sua logorrea: si intrufola in una radio locale (romana) da dove trasmette per 5 anni, programmando musica che conosce solo lui e dicendo un sacco di stupidaggini ai suoi radioascoltatori.

Nel 2018 esce dal tour operating e si butta a pesce nel business della cannabis light. Apre e chiude negozi, spinge gli ecommerce al limite… tutto molto bello e in crescita, finché non arriva il COVID-19…

La Pandemia lo cambia, capisce che da ora in poi il suo business è stare vicino alle persone, farle sentire bene e aiutarle a rimettersi in piedi.